Il Parlamento europeo ha approvato le modifiche al Regolamento europeo sulla deforestazione con 402 voti favorevoli. Confermati lo slittamento di un anno e la revisione degli obblighi di due diligence che si concentreranno sulla "prima immissione".
L'analisi di Alessandro Chelli, CEO di Trusty, sulla nuova roadmap e sul futuro della compliance tecnologica.
Il Parlamento Europeo ha ufficialmente adottato la sua posizione sulle modifiche al Regolamento europeo sulla deforestazione (EUDR). Nella votazione di mercoledì 26 novembre, l'assemblea ha approvato il rinvio dell'applicazione delle norme e una serie di emendamenti mirati a semplificare gli oneri amministrativi. Una decisione che impatta direttamente lestrategie di compliance di migliaia di aziende, aprendo ora la fase dinegoziazione finale con i governi UE.
Alessandro Chelli, CEO di Trusty, Società Benefit italiana specializzata nell'uso della tecnologia blockchain perla tracciabilità delle filiere agroalimentari e industriali, analizza loscenario post-voto, delineando le nuove scadenze e le opportunità offerte dalla semplificazione dei flussi dati.

Nuove scadenze e obblighi per la prima immissione
Il testo approvato sancisce un rinviodi un anno per tutti gli operatori. Le nuove scadenze per l'adeguamentosono fissate al 30 dicembre 2026 per le grandi e medie imprese e i commercianti, e al 30 giugno 2027 per le micro e piccole imprese. Fondamentale è la modifica sugli obblighi di due diligence: il Parlamento ha stabilito che l'onere della dichiarazione debba ricadere principalmente sulle imprese che immettono per prime il prodotto sul mercato UE, alleggerendo significativamente la catena successiva e riducendo i requisiti per i micro e piccoli operatori primari.
"Il voto del Parlamento conferma la volontà di rendere l'EUDR più praticabile senza alterarne gli obiettivi di fondo," commenta Alessandro Chelli. "Concentrare gli obblighi di dichiarazione sulla prima immissione nel mercato è un passo decisivo verso la razionalizzazione dei processi. Questo approccio evita duplicazioni inutili lungo la filiera e permette agli operatori a valle di lavorare con maggiore serenità. Il rinvio al 2026 e 2027 non deve essere visto come un permesso per fermarsi, ma come il tempo tecnico necessario per testare i sistemi informatici e garantire che, al momento del 'go-live', non ci siano interruzioni nelle forniture critiche."
L’impatto operativo: tecnologia pronta al cambiamento
Le modifiche approvate, che dovranno ora essere armonizzate con il Consiglio UE entro la fine dell'anno, spingono verso una gestione del dato più centralizzata all'ingresso nel mercato unico. La piattaforma Trusty è già perfettamente allineata a questo scenario, supportando da tempo i flussi basati sul "First Placer", ovvero l’operatore che si occupa della prima immissione.
"Per le imprese, queste modifiche si traducono nella possibilità di costruire integrazioni più stabili e meno frammentate," spiega Chelli. "Se l'iter legislativo confermerà questo impianto, le aziende a valle saranno esonerate dalla produzione massiva di dichiarazioni complesse, potendo focalizzarsi sulla trasparenza dei dati essenziali. Noi siamo pronti: i nostri sistemi sono già settati per gestire procedure guidate per i piccoli operatori e per supportare i grandi importatori che diventeranno il fulcro della compliance normativa."
Guardare oltre la norma
Nonostante l’ulteriore rinvio, l'indicazione del mercato resta chiara. Il Parlamento ha anche richiesto una revisione della normativa entro aprile 2026 per valutare l'impatto, ma la rotta verso la sostenibilità è tracciata.
"Per conferire credibilità all’impegno europeo, è essenziale che questo tempo extra venga usato bene. Molte delle nostre aziende clienti hanno scelto di non rallentare i progetti di adeguamento, avendo compreso che la tracciabilità è un asset competitivo che il mercato richiede oggi, a prescindere da questo ulteriore posticipo," conclude Chelli. "In quest'ottica, Trusty continuerà a supportare le imprese nella transizione, garantendo che la piattaforma rimanga un alleato flessibile, capace di adattarsi rapidamente alle evoluzioni normative. Inoltre, per chi ha già investito nella raccolta dati, stiamo predisponendo funzionalità che permettano di valorizzare fin da subito il lavoro svolto: la trasparenza acquisita potrà così trasformarsi in un elemento distintivo verso il mercato, ancor prima dell'obbligo di legge."
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